SESSO INGESSATO – 2° capitolo – Aprilia (LT) - Trapani Trasgressiva

SESSO INGESSATO – 2° capitolo – Aprilia (LT) - Trapani Trasgressiva

Mi allontanai dal suo uccello e mi chinai sul divano. Max era seduto sulla sua sedia a rotelle in modo che il mio culo fosse a livello del suo viso. Massaggiava il suo cazzo duro dietro di me, fissando il mio culo vergine per aria. Senza preavviso, lo sentii afferrarmi le natiche e allargarle, poi frugare con la lingua su e giù per il mio buco del culo. Presto decidemmo di portare la festa in camera. Si arrampicò sul letto appoggiandosi al comodino per sostenersi e io mi misi a pecorina.
Lubrificò il suo cazzo con un po' di crema e ne spalmò una porzione generosa dentro e fuori il mio ano illibato. Sentii le sue mani sulla schiena mentre si posizionava contro di me e il suo membro iniziava a penetrarmi.
Cominciai a lamentarmi per il male, però Max fingeva di non accorgersene e si faceva strada dentro di me. In pochi minuti potevo sentire tutta la sua lunghezza fino alle palle, e i suoi fianchi sbattevano forte sulle mie chiappe spalancate.
Mi faceva così male che devo essere svenuto per qualche secondo, perchè mi sono ritrovato con la faccia in giù sul letto mentre continuava a fottermi.
- Di chi è questo bel culo?
Farfugliava, mentre con una mano mi sosteneva e con l'altra sosteneva se stesso.
- E' tuo...
Piagnucolai subendo i suoi colpi sempre più violenti.
Si è tirato fuori da me, mi ha fatto sollevare la testa e le braccia costringendomi di nuovo a pecorina, e mi ha scopato ancora un po'. Stavolta però mi stava accarezzando il cazzo mentre mi pompava. Non riuscivo più a trattenermi e mi ricordo di avergli riempito tutta la mano di sperma. Dopo la sborrata mi ero rilassato, ma lui continuava a scoparmi martellando il mio buco del culo ormai violato senza riuscire a venire. Allora si è sfilato di nuovo mettendosi davanti a me.
- Dài... prendi questo cazzo ... succhialo!
All'inizio ho esitato, ero stanco, poi ho allungato la testa succhiandolo fino a quando mi ha riempito la bocca. Non mi ero nemmeno reso conto che mi avesse sparato un carico in bocca finchè l'ho sentito grugnire e il suo pene si è sgonfiato. In realtà mi aveva sparato dappertutto sulla faccia. Ricordo di aver riso mentre mi sporgevo e lo sputavo sulle piastrelle del pavimento.
Ci siamo docciati e rivestiti assieme, anche perchè lo aiutavo a proteggere il gesso. Poi siamo andati a cena alla trattoria Zì Armando di Aprilia. Max stava sulla carrozzella e io spingevo. Attualmente, chiacchieriamo ancora segretamente via e-mail e stiamo pianificando di incontrarci presto per un'altra serata piccante.

FINE

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